08/02/15
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Le bolle di luce? Solo allucinazioni
il campo magnetico influenza la mente

Studio dell'università di Innsbruck spiega la vera natura della
visione dei globi luminosi durante i temporali


MILANO - Le bolle di luce
avvistate in varie occasioni, compresi i temporali, sono delle vere e
proprie allucinazioni. La sentenza che certamente lascerà alcuni
perplessi, arriva dall’Università austriaca di Innsbruck in seguito ad
un ricerca che voleva appunto chiarire la natura e gli effetti di questi
fenomeni interpretati talvolta con molta fantasia.








LE CARATTERISTICHE - Intanto le
caratteristiche: si tratta di bolle di dimensioni diverse, anche più
piccole di un pallone da calcio che danzano nell’aria, vivono pochi
secondi o al massimo qualche minuto e poi scompaiono, si dissolvono nel
nulla. Ad accenderli possono essere anche i fulmini. Però non esistono:
sono delle allucinazioni che vediamo con i nostri occhi ma sono
fabbricate dalla mente. La causa nei dettagli è da decifrare ma secondo
Joseph Peer e Alexander Kendl autori dello studio queste visioni
sarebbero innescate da piccoli campi magnetici fluttuanti creati da
un’atmosfera satura di elettricità come, ad esempio, durante o in
prossimità dei temporali. La conclusione è emersa da esperimenti
condotti in laboratorio dai due scienziati i quali hanno fatto girare
intorno alla testa dei pazienti una bobina attraversata da corrente
generando dei campi magnetici i quali attivavano i neuroni. Il
risultato della Transcranial magnetic stimulation (TMS) come hanno
battezzato il test, è che gli occhi del soggetto vedevano fili di luce,
bolle luminose, ovali brillanti di ogni genere. L’indagine ha stabilito
anche che il soggetto può avere queste allucinazioni quando si trova ad
una distanza tra i 20 e i 200 metri dal campo magnetico «il quale –
spiega Thomas Kammer, neurologo dell’università tedesca di Ulm che ha
partecipato alla ricerca – può provocare effetti neurali molto
interessanti coinvolgendo in particolare i neuroni della retina più
sensibili di altri ai campi magnetici».



Giovanni
Caprara



18 maggio 2010

Fonte





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